Se hai notato che la tua unghia si sta staccando dal dito, senza dolore ma con una chiazza biancastra o giallastra che cresce verso la base, non è un problema estetico da ignorare. Questo fenomeno si chiama onicolisi: il distacco graduale e indolore dell’unghia dal letto ungueale. Non è un’infezione, non è un trauma grave, ma è un segnale chiaro che qualcosa nel tuo corpo o nel tuo stile di vita non sta funzionando come dovrebbe.
Cosa succede quando l’unghia si stacca?
L’onicolisi inizia con un sottile spazio tra l’unghia e la pelle sottostante. All’inizio è quasi invisibile: una linea biancastra che sembra un difetto dello smalto. Poi, col tempo, l’unghia si solleva, diventa opaca, e sotto si accumula pelle ispessita o detriti. Può succedere a una sola unghia o a più dita. Nell’85% dei casi colpisce le unghie delle mani, ma anche quelle dei piedi non sono al sicuro. La parte distaccata non cresce più insieme alla matrice: è come se l’unghia si staccasse da un tappeto su cui era attaccata. La ricrescita completa richiede 6 mesi per le mani, fino a un anno per i piedi. E non c’è modo di accelerarla.
Le cause più comuni: non è solo colpa dello smalto
Molti pensano che l’onicolisi sia causata solo dai trattamenti estetici. È vero che gel, ibridi e acrilici sono tra i principali colpevoli, ma non sono gli unici. Il trauma meccanico - anche minimo - è la causa numero uno. Aprire una lattina con le unghie, sfregare le mani contro una superficie ruvida, o anche solo colpire il dito contro un mobile possono essere sufficienti. Le unghie lunghe sono più vulnerabili: agiscono come leve e si sollevano con meno sforzo.
Un altro fattore molto sottovalutato è l’umidità. Chi lava i piatti senza guanti, fa la palestra senza proteggere le mani, o passa ore sotto la doccia con le unghie immerse rischia di indebolire la struttura della lamina ungueale. L’acqua penetra, la cheratina si gonfia e poi si sgretola. È un processo lento, ma letale per l’unghia.
Ma le cause non sono solo esterne. L’onicolisi può essere un sintomo di qualcosa di più serio. La psoriasi, per esempio, colpisce il 20-25% dei casi alle mani. L’unghia non si stacca solo per trauma: è il sistema immunitario che attacca la matrice. In questi casi, sotto l’unghia si vede una macchia giallastra o salmone, come un’impronta d’olio. L’ipertiroidismo, l’eczema da contatto, e persino alcuni farmaci - come la doxiciclina esposta al sole - possono scatenare l’onicolisi. E poi c’è la micosi: un fungo, spesso il Trichophyton rubrum, che si insinua sotto l’unghia e la dissolve dall’interno. Non è raro che l’onicolisi e la micosi vadano insieme, creando un circolo vizioso.
Diagnosi: non azzardare, chiedi al dermatologo
Non puoi diagnosticare l’onicolisi da solo. Una chiazza bianca potrebbe essere un’onicomicosi, una psoriasi, un trauma o un’allergia allo smalto. E le cure sono completamente diverse. Se la causa è un fungo, serve un antifungino. Se è la psoriasi, serve un trattamento specifico. Se è il trauma, basta aspettare e proteggere. Ma per saperlo, serve un esame. Il dermatologo preleva un piccolo campione di tessuto sotto l’unghia, lo guarda al microscopio e cerca il fungo, i segni di infiammazione o la presenza di cellule psoriasiche. È un esame semplice, veloce, e fondamentale. Non risparmiare su questo passaggio: una diagnosi sbagliata può peggiorare la situazione.
Rimedi: cosa fare davvero
Non esiste una soluzione magica. Non esistono unguenti che fanno ricrescere l’unghia in una settimana. Il trattamento è sempre legato alla causa. Ma ci sono regole universali che valgono per tutti:
- Taglia le unghie corte. Non più di 1-2 mm oltre il dito. Così non si impigliano, non si sollevano, non si spezzano.
- Proteggi le mani. Usa guanti di gomma ogni volta che lavi i piatti, fai le pulizie o ti immergi in acqua. Non superare i 30 minuti di contatto diretto con l’acqua.
- Non mettere smalti o trattamenti estetici. Fino a quando l’unghia non è completamente ricresciuta, lasciala libera. Lo smalto copre, ma non guarisce. E la lampada UV può peggiorare l’infiammazione.
- Disinfetta. Applica due volte al giorno una soluzione di clorexidina al 0,5% sulla zona distaccata. Serve a prevenire infezioni batteriche, specialmente da Pseudomonas, che può colorare l’unghia di verde-nero.
- Evita i traumi. Non usare le unghie come attrezzi. Non grattare, non sollevare, non strappare.
Se la causa è una micosi, il medico ti prescriverà un trattamento topico (crema o lacca antifungina) o sistemico (compresse come la terbinafina). Il ciclo dura 3-6 mesi. Se è psoriasi, potresti aver bisogno di corticosteroidi locali o terapie biologiche. Se è un farmaco che hai assunto - come la doxiciclina - il medico potrebbe cambiare la terapia. Non automedicare: i farmaci sbagliati possono danneggiare il fegato o peggiorare l’onicolisi.
Quanto tempo ci vuole per guarire?
La buona notizia è che nell’80% dei casi causati da trauma o umidità, l’onicolisi si risolve del tutto. La cattiva notizia è che ci vuole tempo. Per le unghie delle mani, la ricrescita completa richiede almeno 6 mesi. Per quelle dei piedi, fino a un anno. E non c’è modo di accelerarla. La matrice ungueale cresce lentamente, e non si può forzare. Chi aspetta 3 mesi e poi si fa rimettere lo smalto rischia di ricominciare da capo.
I casi legati alla psoriasi sono più difficili. Il 60-70% delle persone ha recidive, anche con il trattamento. L’onicolisi in questi casi è un segno della malattia di fondo: curare l’unghia non basta, bisogna controllare la psoriasi. L’ipertiroidismo richiede un trattamento endocrino. E se la causa è un farmaco, devi cambiare terapia.
Prevenzione: la vera arma
La prevenzione è l’unica strategia davvero efficace. E non è complicata:
- Taglia le unghie corte, ogni settimana.
- Usa guanti per le pulizie e per lavare i piatti.
- Evita di tenere le mani in acqua per più di 30 minuti di fila.
- Se ti fai le unghie, scegli un centro professionale. Le lime troppo aggressive o le lampade mal impostate sono un rischio reale.
- Non usare smalti o gel se hai già un’onicolisi in corso.
- Controlla la salute della tiroide se hai altri sintomi: dimagrimento, palpitazioni, nervosismo.
Le unghie sono un termometro del tuo corpo. Se cambiano colore, forma o si staccano, non è solo questione di estetica. È un segnale. Ascoltalo prima che diventi un problema più grande.
Quanto costa curarla?
Una visita dermatologica privata in Italia costa tra i 100 e i 200 euro. Se serve un esame microscopico, il costo può salire di 30-50 euro. I farmaci antimicotici sistemici - come la terbinafina - costano tra i 50 e gli 80 euro per un ciclo di 3 mesi. Non è economico, ma è molto meno di un anno di unghie staccate, di imbarazzo sociale e di trattamenti inutili che non risolvono nulla.
L’onicolisi si può curare con lo smalto antifungino da farmacia?
No, non sempre. Lo smalto antifungino funziona solo se la causa è un’infezione da fungo. Se l’onicolisi è causata da trauma, psoriasi o farmaci, lo smalto non serve. Puoi applicarlo per mesi e non vedrai miglioramenti. Prima di usarlo, fai controllare l’unghia da un dermatologo. Altrimenti, rischi solo di sprecare tempo e soldi.
Se l’unghia si stacca, devo toglierla del tutto?
No, mai da soli. Togliere l’unghia in modo casuale può danneggiare la matrice e impedire la ricrescita. Se l’unghia è completamente distaccata e penzola, puoi tagliarla con un’assicella sterile, ma solo fino al punto in cui è ancora attaccata. Il resto va lasciato al medico. Se c’è infiammazione, pus o dolore, vai subito dal dermatologo.
L’onicolisi è contagiosa?
No, l’onicolisi in sé non è contagiosa. Ma se è causata da un fungo (onicomicosi), allora sì. Il fungo può diffondersi ad altre unghie o a persone vicine, soprattutto in ambienti umidi come docce o piscine. Per questo è importante non condividere forbicine, lime o calzature. E lavare bene i piedi dopo ogni bagno.
Posso fare la palestra con l’onicolisi?
Sì, ma con attenzione. Indossa guanti durante gli esercizi con pesi, evita di stringere troppo le maniglie, e non usare le unghie per appoggiarti. Dopo l’allenamento, asciuga bene le mani e applica la clorexidina. L’umidità e il sudore peggiorano l’onicolisi, quindi proteggile.
Perché l’onicolisi colpisce più le donne?
Perché le donne usano più spesso trattamenti estetici per unghie, hanno unghie più lunghe e sono più esposte all’umidità (lavaggi, pulizie, ecc.). Inoltre, le patologie come la psoriasi e l’ipertiroidismo sono più comuni nel sesso femminile. Il rapporto è di 3 donne per ogni uomo colpito. Non è una questione di genere, ma di abitudini e predisposizioni biologiche.